Aspettami di un’attesa quieta
fino ai silenzi del mattino
quando si fa alba
come un sorgere improvviso
attendimi nelle mie parole
diventate danza sulle labbra
quando la gola smette di invocare
[ temo le luci che indorano il buio
lo scintillio di occhi
che non mi appartengono
le settimane in calce viva
che bruciano leste l’amore
tutti i buchi troppo vuoti
e le lusinghe di giada e velluto ]
non perdermi nella distrazione
di voci sovrapposte
nella furia dell’impazienza
diventa mio respiro, lento
brucia piano come incenso
a segnare l’oriente
tra te e il mio risveglio.
E mi piace, mi piace sì…!
🙂
io sono bravo nelle attese 🙂
Anche questa la vedrei bene in pellicola e musicata
Mai esporsi con tali affermazioni! 🙂
già, non lo farò più 🙂
Speravo fossi testardo. 🙂
tanti auguri di buona pasqua!
Sono un’impaziente, ma queste tue parole trasformano l’attesa in un piacere delicato…un sorriso…
L’attesa è spesso meglio di ciò che è atteso.
Grazie.